Sono contentissima del fatto che la mia iniziativa PostaRisposta abbia già riscosso successo!
ecco dunque l’ospite di oggi nel mio blog, il poeta Vittorio Palmieri.
Vorrei Ricordare a tutti gli scrittori o comunque a tutti gli individui filosofeggianti che qualora avessero voglia di esprimere argomentazioni letterarie sul mio blog ClaudiaCrocioni, io li accoglierò e condividerò le loro idee sui miei canali social.
Ricordate che potrei scegliere di pubblicare il vostro articolo sulla rivista cartacea Tracciati d’Arte.
Non dovete far altro che seguirmi sul blog, e inviarmi un’e-mail a clacro9@aol.com
Sono anche su facebook: Claudia Crocioni
Adesso vi lascio alla recensione di Maria Guidi
“Esattamente come da titolo, questa di Vittorio Palmieri è una piccolissima raccolta di cinque sole poesie, attraverso le quali l’autore cerca di esprimere pensieri ed emozioni.
Sana Follia, Avvoltoio, Broccato Rosso, Intermezzo eViolacea sono i titioli dei componimenti; alcuni di questi, a ben guardare, celano un altro titolo tra le righe, o forse sarebbe più corretto dire che indicano una chiave di lettura per interpretare i sentimenti dell’autore, ciò che egli cerca di far trapelare senza esplicitarlo in pieno.
Confrontarsi con delle poesie è sempre difficile, per il differente modo di sentire che ciascuno ha ma anche per il vissuto che uno si porta dietro, ancora di più risulta difficile quando, come in questo caso, l’autore offre ai suoi lettori solo un piccolissimo spicchio di sé, pochi versi attraverso cui conoscerlo ma che, in ogni caso, non lasciano indifferenti.
Le poesie di Vittorio Palmieri, infatti, sembrano trasudare tristezza e malinconia, dolore e poca speranza nel futuro…
Che sia davvero questo che Palmieri prova o che si sia solo lasciato trasportare da un momento buio non è dato saperlo, ma di certo non si tratta di poesie inutilicome egli stesso afferma introducendole con le parole: Tanto più inutili questi versi di quelli celati nell’oscurità di cassetti e sacri quaderni…, perché le cose inutili si dimenticano un attimo dopo averle lette, mentre i suoi versi rimbombano e lasciano inquieti.”
(Maria Guidi) –